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La disfunzione fiscale e burocratica: esperienze di un contribuente

 

Tempo addietro ad un mio caro amico pervenne una richiesta dell'Ufficio del Registro di Roma per un importo di diverse decine di milioni. Motivo: un usufrutto disposto su un immobile dal Tribunale dei Minori nell'ambito di una separazione familiare. Mi sembrò subito un caso di accanimento contro una famiglia già afflitta dalle usuali traversie delle separazioni. Si trattava di una disposizione adottata nell'ambito di una separazione tra coniugi alla quale, come previsto in questi casi, avrebbe dovuto applicarsi un'imposta in cifra fissa. L'usufrutto inoltre avrebbe avuto durata limitata fino al raggiungimento della maggiore età dei minori, anziché indefinita, come assunto invece dall'Ufficio delle Imposte. Cercai di aiutare il mio amico a preparare il ricorso alla Commissione Tributaria. Tale ricorso fu considerato fondato . Mi colpì l'incapacità dell'Ufficio di applicare correttamente la normativa e il rifiuto a voler considerare gli aspetti specifici, come la durata limitata dell'usufrutto, il riferimento al valore catastale, ecc.
Questo accadeva negli anni 90.

Ad una mia amica è pervenuta di recente dall'Ufficio Esattoriale del Comune di Roma, gestito da MontePaschi, una richiesta di pagamento per un ammontare di circa 10000 Euro, con la precisazione che era già stata posta ipoteca legale su un immobile di sua proprietà. Nella lettera si minacciava che ove non si fosse provveduto con immediatezza al pagamento "si sarebbe proceduto alla vendita forzata dell'immobile". Per le motivazioni si riportava un eleco di "cose" (una decina), presumibilmente multe e imposte non pagate, risalenti anche a vent'anni addietro. La mia amica ha cercato di capirci qualcosa andando presso i molti uffici coinvolti (peraltro non sempre individuati dall'esattoria), riscontrava errori, verbali o notifiche inesistenti e comunque decadenza dei termini. Faceva ben oltre dieci ricorsi al Giudice di Pace, uno per ciascuno degli addebiti contestati, e tutti i ricorsi sono stati accolti ! Avendo accompagnato la mia amica presso la sede dei MontePaschi sentii da uno dei cittadini presenti, per analoghi motivi, una lapidaria e illuminante formulazione, che mi colpì: non c'era da stupirsi, affermava allora questo compagno di viaggio, vivevamo in una vera e propria "dittatura burocratica", passata indenne a cambiamenti di regimi ed alternanze nella direzione politica. "Dittatura" è un termine che richiama ben altre situazioni, ma certamente siamo in presenza di una grave "disfunzione burocratica", che affligge i contribuenti e i cittadini.

A conferma di ciò, cito quanto mi è avvenuto in tempi recentissimi, quando mi è stata notificata dall'Ufficio Comunale delle Imposte una richiesta di pagamento per l'ICI. Nella comunicazione era richiamato che era possibile rivolgere eventuali richieste di rettifica alla incaricata Gemma spa. Andato negli uffici di questa società, dopo un'attesa di quattro ore (!), a causa delle centinaia di contribuenti presenti, ho presentato la mia richiesta di rettifica con la documentazione del caso. L'addetto con cui ho conferito, ha fatto copia della documentazione e ha affermato che la mia richiesta gli sembrava fondata, facendo la previsione che avrei ricevuto un nuovo bollettino. Alla mia richiesta di avere una dichiarazione scritta, mi precisava che non era sua competenza decidere in merito alla richiesta, facendo solo parte dello staff di "front-end", né sapeva se l'esito della richiesta sarebbe arrivato entro i 60 giorni previsti per l'eventuale ricorso alla Commissione Tributaria (Quale sarebbe altrimenti il motivo per cui il contribuente dovrebbe fare richiesta di rettifica ?). A farla breve, dopo 45 giorni sono andato ancora dalla Gemma spa e dopo ulteriori attese (i numeri di telefono indicati per chiedere informazioni, costringono, come al solito, ad inutili attese), ho saputo che non vi era ancora alcun esito della mia richiesta. Insomma, come si è già intuito, anche stavolta, malgrado i miei sforzi, ho presentato ricorso alla Commissione Tributaria !
Pare che nulla contino le lunghe ore di attesa imposte ai contribuenti, per di più in locali del tutto inadeguati, conseguenza proprio dell'indiscriminato e ingiustificato invio di richieste di pagamento e del cattivo dimensionamento degli uffici. Anche stavolta quante violazione ai diritti e alle regole di convivenza ! Quante manifestazioni dell'incapacità di operare celermente e concretamente !

Ho letto sui giornali che il fisco riesce a recuperare solo una piccolissima parte dell'accertato, circa il 7 %, il che è già significativo e meriterebbe un'analisi più approfondita sui motivi sociali e organizzativi che producono un'anomalia così vistosa. Non si tiene poi mai conto del danno materiale e morale inflitto nel frattempo ai contribuenti, che in molti casi,pur di farla finita, preferiscono pagare anche somme non dovute ! Abbiamo così una luce in più per i condoni: prima appunto si pressano in ogni modo i contribuenti a pagare; poi ogni tanto arriva la carota della sanatoria, uguale per tutti, senza distinzione tra il contribuente coinvolto per piccole somme, spesso in difficoltà, dal contribuente evasore coinvolto per milioni di Euro.

Per concludere questa piccola rassegna di fatti e misfatti, lo scorso anno ho fatto la mia denuncia dei redditi per via telematica, in uno spirito di modernizzazione, per non far perdere agli uffici tempo prezioso. Si era detto che questi contribuenti avrebbero avuto i rimborsi IRPEF entro un anno. Sono stati or ora annunciati i rimborsi del 1997 (!). La disfunzione fiscale e burocratica continua a colpire !

Che lezione trarre da questi fatti ? Quali sono le principali anomalie ?

Sembra di poter dire che la macchina burocratica:

  1. Crea un contenzioso di proporzioni del tutto ingiustificate, alla luce degli esiti dei ricorsi
  2. Ha tempi di risposta assolutamente anomali, a confronto con le altre attività sociali
  3. Non persegue l'obiettivo di concentrare le energie e gli sforzi sui grandi evasori
  4. Crea un grave disagio sociale a una moltitudine di cittadini.

Essa va quindi profondamente riformata, ricorrendo alla ridefinizione degli obiettivi e alla riqualificazione professionale degli addetti, sia sotto il profilo dell'applicazione corretta della normativa sia dell'uso degli strumenti informatici, in modo da realizzare strutture più efficienti e responsabilizzate, rispetto agli indirizzi dati dai responsabili politici ed alle verifiche di operato complessivo effettuato con il concorso dei cittadini.

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